TRE TECNICHE di RESPIRAZIONE per RILASSARE, CALMARE, RIGENERARE

18 Nov 2015

  • di Redazione
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  • Counseling

 “Quando liberiamo il nostro respiro, alleggeriamo le nostre tensioni”, Gay Hendricks

Come un filo invisibile la respirazione unisce fisiologicamente il corpo alla mente, influenzando attraverso processi bio-chimici sia l’uno, sia l’altro, modulando le sensazioni. E’ l’attività più semplice e più vitale che ogni giorno ogni persona compie; è un atto fisiologico che consente di gestire efficacemente il fare, il sentire e il pensare.

Esistono tecniche millenarie che consentono di godere dei benefici di una respirazione profonda e piena; praticare gli esercizi permette inoltre maggiore consapevolezza del proprio respiro e dei suoi benefici. Alcune tecniche sono più complesse e richiedono condizioni particolari per poterle esercitare, altre sono più semplici e “portatili”.

Ecco tre esercizi semplici, nei quali la tecnica si differenzia in base alla necessità: rilassamento, calma, rigenerazione, bisogni che s’incontrano nella normalità delle giornate e/o in modo più consistente in alcuni periodi della vita, quelli che possono portare alla sindrome da stress. Utilizzando questi esercizi con regolarità, é possibile in alcuni casi prevenire i sintomi, in altri sono un valido aiuto nella loro gestione. Nessuna “bacchetta magica”, ma indubbiamente strumenti efficaci perché agiscono sul funzionamento del sistema nervoso simpatico e parasimpatico, regolando le loro attività con conseguenti effetti benefici su apparati e organi.

Respirazione “a fisarmonica”

Una fisarmonica, uno strumento musicale dotato di una “cassa” flessibile che si amplia e si restringe, in base a un movimento ritmico fluido: questa è l’immagine alla quale ispirarsi nel praticare questo esercizio di respirazione rilassante. Il tronco, dalle clavicole all’addome compreso, si dilata riempiendosi d’aria in modo lento e rilassato, poi – senza pausa – si affloscia, lasciando uscire l’aria con naturalezza; segue una nuova inspirazione, un’espirazione, un’inspirazione … Così di seguito, con un ritmo lento e un’abbondante quantità d’aria che scorre, come una fisarmonica suonata dal musicista. Il ritmo lento del respiro agisce sul sistema nervoso, favorendo l’azione del parasimpatico e i suoi effetti, in primo luogo la distensione muscolare; l’apporto d’ossigeno veicolato nel sistema circolatorio agisce da vasodilatatore inducendo rilassamento. Sono necessari quattro, cinque minuti di respirazione. All’inizio è indicato praticare gli esercizi in posizione supina o seduti in modo comodo; con l’allenamento sarà possibile praticare anche camminando.

Respirazione “sottile”

A volte la mente incide sullo stato d’animo, con il suo lavorio continuo e con il proiettarsi avanti e indietro, in cose già accadute e in cose ancora a venire. Dalla preoccupazione all’ansia il passo è breve e, purtroppo, l’organismo e gli organi ne risentono; il sistema nervoso simpatico diventa dominante sul parasimpatico e tensioni, senso d’inquietudine, agitazione, nervosismo, irritabilità possono diventare la norma. Cosa fare? Le tecniche di respirazione offrono una possibilità di gestione, se utilizzate prima che i sintomi siano diventati conclamati. La respirazione sottile: in posizione comoda, occhi chiusi, l’attenzione rilassata sul flusso dell’aria che, in modo ritmico, senza pause, scorre dentro e fuori il proprio organismo; la quantità d’aria immessa in inspirazione è leggermente maggiore di quanto non avvenga quando il respiro è automatico. Il flusso inspirazione-espirazione-inspirazione scorre come acqua, l’attenzione rilassata è nel momento presente, sull’alternanza dei respiri. Quando la mente si sposta altrove, semplicemente, è riportata sul respiro, in modo rilassato. La pratica richiede almeno cinque minuti per ottenere benefici. All’inizio è indicato fare gli esercizi in posizione supina o seduti in modo comodo; con l’allenamento sarà possibile praticare anche svolgendo altre attività.

Respirazione “a mantice”

Finire la giornata con un po’ di attività fisica, correre, camminare, è un’ottima cosa per alleggerirsi delle tante cose fatte e per lasciar andare la stanchezza mentale, per quella fisica è necessario il riposo, il sonno. Non sempre è possibile ritagliarsi uno spazio di movimento o di sport, che però è d’aiuto anche se praticato solo alcune volte alla settimana. Negli altri giorni, e semplicemente nel momento di stanchezza e di affaticamento, è possibile ricorrere a un’altra tecnica di respirazione, il respiro a mantice. Per sollecitare il fuoco e farlo ardere di più, si utilizza una strumento che soffia ritmicamente l’aria sul fuoco, il mantice. Questa tecnica di respirazione s’ispira a questo oggetto e alla sua funzione, la sua pratica consente di stimolare i processi metabolici delle cellule, il “fuoco” che è acceso nel corpo umano. La tecnica prevede che l’inspirazione sia profonda e rilassata, con alternanze di inspiro-espiro ritmiche e abbastanza frequenti/veloci; tempo tre/cinque minuti e la circolazione del sangue è sollecitata, l’intero organismo vivificato. All’inizio è indicato praticare gli esercizi in posizione supina o seduti in modo comodo; con l’allenamento sarà possibile praticare anche camminando.

Per saperne di più e per fare un pò di pratica: scarica gratuitamente il booklet e l’esercizio in mp3 alla pagina “Risorse gratuite”.

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