Unire corpo, mente, emozioni: creare coerenza organica, con cura e semplicità, respirando profondamente
Di Milena Screm, Counselor Supervisor Trainer, BreathWork e Mindfulness Master
Se dico mente e pensare, automaticamente sai che parliamo di testa. E di ragione.
Con lo stesso automatismo, alle parole emozione e sentire sai che è chiamato in gioco, dal cuore, tutto il resto del corpo. Il mondo delle sensazioni.
Chissà quante volte, nella tua vita scolastica, affettiva, professionale, queste due parti si sono mosse separate o, peggio, in conflitto l’una con l’altra. Complesso far accordare ragione & sentimento, logica ed emozione, soprattutto se ti è stato insegnato che è la testa, la ragione, a essere più affidabile e che il mondo dei sentimenti sia un mondo fragile, privo di logiche, quindi inaffidabile. Cultura, educazione. Modelli, nessuna verità assoluta.
Ti comunico una buona notizia: da alcuni decenni si stanno sviluppando nuovi modelli che usano le scoperte della scienza come supporto e che uniscono le visioni, anziché frammentarle.
• Neuroscienze
Scienze che studiano il funzionamento del sistema nervoso e la fitta rete di collegamenti e di scambi d’informazioni tra questo e gli altri sistemi dell’organismo: respiratorio, circolatorio, endocrino, immunitario. Fisiologicamente il corpo è un network fatto di cellule specializzate che si scambiano continuamente informazioni attraverso messaggi elettromagnetici e chimici. La natura e la qualità di questi messaggi influenza la fisiologia, oltre a guidarla nelle sue funzioni vitali; gli scambi con l’ambiente aggiungono altri input. Il tutto agisce sulla salute, sull’umore, sull’attività di pensiero.
Solo poche righe per sintetizzare il lavoro di una scienza che ha poco meno di cinquant’anni e che continua a fare innumerevoli scoperte rivoluzionarie. Una di queste si chiama coerenza organica.
• Coerenza organica.
Perché dovrebbe interessarti? Perché pone scoperte scientifiche al servizio del ben-essere delle persone disposte a imparare qualche cosa su come funziona il proprio organismo, e sull’utilizzo di alcune tecniche che consentono di essere artefici della propria serenità, anche quando le cose esterne sono complesse.
Pensa all’ultimo anno e mezzo, alla pandemia e a tutto quello che ha determinato e sta ancora determinando, non vorresti avere qualche risorsa per creare un punto fermo dentro di te, quando fuori tutto è instabile e incerto?
E’ possibile e non è una “bacchetta magica”; hai bisogno di imparare alcune cose e di esercitarti con alcune tecniche, perciò è necessario un po’ d’impegno da parte tua.
• “Parla con me”
La prima “lezione” è fatta da imparare a dialogare con il sistema nervoso, perché anche se nessuno te l’ha mai detto, con l’organismo è possibile scambiare messaggi, imparare a intendersi e a collaborare; molte delle difficoltà della nostra salute e dei nostri stati d’animo hanno alla base proprio la mancanza di questo dialogo.
Coerenza, bellissima parola che significa unione, questa la sua radice etimologica.
Facci caso, ho iniziato parlando di mente e cuore che viaggiano separati, se non addirittura in conflitto, e le Neuroscienze hanno scoperto che è possibile farli dialogare e collaborare quando serve, portarli in uno stato di coerenza. Un altro modello culturale, un’altra realtà, possibile perché frutto di ricerche scientifiche, non di opinioni.
• La “zona”
Alcuni atleti affermano di aver percepito alcune volte una condizione particolare, generata dall’attività sportiva, uno stato di funzionamento armonico di tutto, corpo, pensiero, sentire e di massima resa agonistica: la zona. In passato sono state formulate molte ipotesi su quali fossero i fattori che portavano a questo stato, si era ipotizzato l’alimentazione, il tipo di allenamento e la durata, altro ancora.
Solo da un paio di decenni si è scoperto che la zona ha a che vedere con lo stato di coerenza organica: condizioni e attitudini che mandano messaggi specifici al sistema nervoso, circolatorio, endocrino e immunitario armonizzandoli: un’orchestra ben affiatata che suona con maestria, ben diretta dal suo direttore.
• Come, qual è il segreto?
Più di quarant’anni fa ho fatto un incontro speciale, che ha avuto e ha tuttora molta importanza nella mia vita privata e professionale. Era qualche cosa alla quale non avevo mai dato peso, la mia mente non vi si era soffermata, ero inconsapevole di avere a disposizione una risorsa preziosa, la respirazione.
Sono passati più di quattro decenni da quando la consapevolezza della forza del respiro e della sua importanza per il corpo, l’attività mentale, le emozioni, è venuta alla luce dentro di me. Anni nei quali ho fatto ricerca, ho imparato, ho sperimentato, ho trasmesso ad altri e ancora ne scopro altri potenziali e benefici.
Un atto semplice e naturale che ci accompagna dalla venuta al mondo fino alla dipartita, ritmando silenziosamente l’alternanza della vita, scandendo ritmi biologici, flussi di sentimento e di pensiero. Una chiave d’accesso al mondo del corpo, una marcia in più per gestire pensieri ed emozioni, un diapason per le forze vitali.
• Rollin McCraty, Ph.D.
Il dottor McCraty è uno psicofisiologo; la sua specializzazione è lo studio dell'effetto della mente sul corpo e del corpo sulla mente, e l'infinito ciclo di feedback che continua tra i due sistemi, mentre ciascuno modella l'altro. E’ un ricercatore USA accreditato scientificamente su questi temi; in un articolo scrive:
“Più diventiamo consapevoli della nostra respirazione, più profondamente e in modo uniforme respiriamo, più benefici riceviamo: benefici per la nostra salute fisica e prestazioni atletiche, i nostri livelli di stress, la nostra agilità mentale, il nostro benessere emotivo. Benefici nella nostra capacità di dormire profondamente, in modo riposante, di superare i problemi, di connetterci con gli altri e di gestire situazioni impegnative, come sostenere un esame o parlare in pubblico.”
• Una vita perfetta?
Personalmente condivido l’esperienza di Mc Craty, è anche la mia. Mi rendo anche conto che utilizzare una tecnica, per quanto efficace, non rende la vita perfetta, piuttosto rende più competenti e abili nel migliorare il proprio approccio a ciò che accade, dentro e intorno a noi. Ci saranno sempre situazioni frenetiche al lavoro, conversazioni tese con un collega o un partner, traffico caotico e altri inconvenienti; proprio in quei momenti il corpo e la mente si ricorderanno che hanno la possibilità di accedere a una risorsa, che tra lo stimolo e la risposta automatica c’è uno spazio nel quale è possibile inserire profondi respiri.
• Quindi?
Per il tuo allenamento alla coerenza organica ti servono alcune cose e devi imparare a fare con pazienza alcune pratiche, nulla di difficile.
Per le prime tre/quattro settimane allenati stando in una stanza tranquilla, cellulare silenzioso, nessuno intorno, sedut* comodamente; in seguito ti sarà più facile praticare anche in ambienti con altre persone e con rumore, camminando, facendo sport e altro. Ritagliati comunque ogni tanto qualche minuto in tranquillità e solitudine.
Quello con cui fare pratica è semplice: stare sedut* o sdraiat* comodamente per venti minuti, senza fare nulla, a occhi chiusi, allentare un po’ le tensioni muscolari/rilassare leggermente il corpo e respirare. Respiri profondi, abbondante aria, completi, che coinvolgano petto-diaframma-addome, lenti e rilassati, assaporando lo scorrere dell’aria che si fa largo nell’organismo in inspirazione, lasciandola andare senza forzare in espirazione. Se un pensiero o una sensazione attira la tua attenzione, dagliela per un attimo, poi riportala tranquillamente alla modulazione della respirazione.
Respiro dopo respiro, il sangue arricchito di molecole di ossigeno arriverà al sistema nervoso, che risponderà al messaggio chimico cambiando frequenza; dopo otto/dieci minuti potrai sentirti più rilassat* e tranquill*. Potranno esserci alcuni fastidi, soprattutto le prime volte, è naturale; lascia che siano come un panorama che guardi dal finestrino di un’auto in viaggio, lascia scorrere e torna con l’attenzione al respiro.
• Che cosa può ostacolarti
L’inesperienza, la fretta, l’impazienza, la ricerca di un risultato, i rumori esterni, le attese miracolistiche, pretendere di saper fare tutto subito e rapidamente, il perfezionismo, la paura di sbagliare, etichettare con positivo/negativo quello che fai e/o quello che senti e molto altro ancora.
Ci sono gli ostacoli ma, naturalmente, ci sono anche gli opportuni accorgimenti.
• Che cosa può facilitare/favorire
La curiosità di esplorare una nuova esperienza, la cura nel preparare un ambiente confortevole e tranquillo, la pratica/allenamento, la pazienza, l’umiltà di essere alle prime armi, fare quello che puoi come puoi, dare il benvenuto alle sensazioni così come sono, accogliere il respiro e stare in connessione con il movimento dell’alternanza, lasciarti un po’ andare.
Così come ci sono accorgimenti per gestire quello che ostacola, ci sono anche opportuni modi per sviluppare le attitudini che facilitano; oppure per potenziarle, se alcune le fanno già parte di te.
Leggi altri miei articoli su quest’argomento, scrivimi se hai bisogno di suggerimenti personalizzati.